Audio Video Guida Chiesa Rupestre Mater Domini
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Un particolare ringraziamento è dovuto a coloro che in modo concreto hanno reso possibile il progetto, impegnandosi fattivamente e garantendo personalmente sull’investimento del bando. Ringrazio sentitamente: Mario Pastore, Maria Panetta, Domenico Castria, Stefano Cianciotta, Vito Ribecco, Giuseppe Catucci, Isabella Piccolo e Vincenzo Festa, che mi hanno sostenuto e dato fiducia nel portare avanti questo progetto. Un grande plauso al team di professionisti che ha curato il progetto il tutte le sue parti, dimostrando una professionalità di alto profilo, non solo per la serietà e cura dei dettagli, ma anche per la preziosa capacità di lavorare sinergicamente per l’obiettivo comune. Grazie a tutto il team che ci ha fatto vincere il bando e che seguirà il progetto: Arch. Tiziana Latorre, Dott.ssa Isabella Piccolo, Dott. Maurizio Sorrenti, Geom. Domenico Ribecco, Geom. Giuseppe Galante. Ringrazio tutti gli autori per i preziosi..
L’associazione BookingGinosa APS raggruppa gran parte delle strutture ricettive che operano nella città di Ginosa, per una ricettività di circa 130 posti letto, ed ha come scopo la promozione e la valorizzazione turistica del territorio, delle sue risorse naturali, culturali ed enogastronomiche nell’intento di offrire la migliore accoglienza ai nostri ospiti. L’associazione BookingGinosa APS associando le strutture turistiche di Ginosa, mira ad offrire un turismo di qualità, professionale, e coltivare la cultura dell’ospitalità che nasce dal territorio e dalla sua gente, attraverso gli eventi legati alla cultura e alle tradizioni religiose e non solo che si susseguono durante l’anno, e che rendono la nostra Ginosa più attrattiva e seducente. La nostra offerta si basa su una serie di attività, visite, scoperte, esperienze, assaggi, il contatto con la natura dal trekking in gravina, alla pastorizia, la vendemmia,..
ORIGINI DELLE NOSTRE GRAVINE (DELLE GRAVINE DELL’ARCO JONICO) Unite in un antico ventaglio idrografico, corrono verso il mare le nostre gravine, solchi carsici naturali che caratterizzano il territorio tarantino, al punto che spesso vengono paragonate ai “canyons” americani; talvolta gigantesche ed imponenti ( ad. es. la gravina di Laterza), talaltra molto più piccole, di soli 300/400 mt. di lunghezza, spesso stipate di varia vegetazione. Piccoli o grandi che siano, questi canyons nostrali interessano non solo per lo studio della “Civiltà Rupestre”, ma anche e soprattutto, per i vari settori delle scienze naturali, ecologiche e ambientali, biogeografia inclusa, e ci stupiscono oltre misura per gli incantevoli paesaggi. La loro storia geologica inizia nientemeno che nel Triassico ( da 245 a 195 milioni di anni), in cui esisteva sulla Terra un unico, grande continente denominato Pangea, circondato da un unico, grande oceano..
Scrive padre Damiano Tuseo nella sua “Storia di Ginosa” < A Ginosa la chiesa più antica, che è una grotta sita all’estremo limite del vecchio paese sotto la curva della salita del ponte, fu dedicata a San Pietro o San Primo>. Non si conosce la descrizione della chiesa ma la stessa è menzionata da vari autori: Miani, Cisternino, i Bozza-Capone. Quest’ultimi scrivono in Le chiese rupestri di Ginosa: <…situata in contrada della Cona presso quella della SS Annunziata, è restaurata da S. Giovanni da Matera qualche anno dopo il 1115>e nella bibliografia: in un Inventarium cit. – <1600…Ecclesiam Santi Petri in contrata della Cona, ed anche...in contrata dell’Annunziata iuxta Ecclesiam Santi Petri>. Storici e accademici come il Panarelli, Fonseca, Dalena , Pecci scrivono su San Giovanni da Matera e i pellegrinaggi nel sud Italia e riportano la fondazione di un monastero..
Dalle reti di interesse alle reti di comunità Daniel Dal Corso Direttore tecnico G.A.L. LUOGHI DEL MITO E DELLE GRAVINE SCARL Il Gruppo di Azione Locale Luoghi del Mito e delle Gravine Scarl è nato nel 2003 ed ha operato nel corso di due cicli di programmazione comunitaria (2000-2006 e 2007-2013), sostenendo la realizzazione di una moltitudine di iniziative di successo a carattere strutturale (creazioni di posti letto, incentivi alle imprese di tradizione, recupero di siti per attività culturali/promozionali, sviluppo di itinerari turistici, ecc.) e di servizi al territorio. In fase di predisposizione del nuovo Piano di Azione Locale (il progetto d’area che ha poi trovato, nel 2017, il sostegno finanziario della misura 19 del Programma di Sviluppo Rurale regionale per il periodo 2014/2020) ho percepito netta la sensazione che fosse giunto il momento per il GAL di procedere nella direzione della “chiusura del..
Liliana Dell’Aquila Accompagnatrice turistica Il progetto di restauro della “Chiesa Rupestre Santa Maria Mater Domini” rappresenta un tassello importante nella ricostruzione dell’identità del territorio ginosino e permette di riconsegnare alla comunità e rendere fruibile un gioiello di architettura rupestre di rara bellezza, incastonato nel costone roccioso della Gravina di Ginosa. Tale opera di riqualificazione restituisce altresì una nuova centralità ad un quartiere, quello di San Leonardo, che ha pagato un altissimo prezzo alla modernità. L’importante intervento urbanistico per costruire la nuova strada per Laterza a partire dal 1857 (di cui l’area porta ben evidenti i segni) ha difatti sventrato il quartiere, modificandolo profondamente e isolandolo. Ciononostante, per la sua posizione dominante sulla gravina e il resto del centro storico, esso rappresenta un affaccio privilegiato che merita di essere..
Romina D'Attoma Guida turistica Scendiamo giù per delle scale per visitare la Chiesa Mater Domini e già i nostri sguardi volgono altrove, poiché , dinnanzi a noi, il panorama della Gravina che circonda e cinge la Chiesetta, si mostra prepotentemente in tutta la sua bellezza. Sulla facciata settecentesca, dalle linee semplici ed austere, si aprono due porte di cui una soltanto permette l’accesso al suo interno. Entrando si resta stupiti dalla luce che pervade l’aula unica e quadrata della Chiesa, nonostante ci siano poche aperture e finestre sulla muratura esterna. A naso in su’, riconosco e mostro ai visitatori i tratti tipici delle nostre architetture e l’opera instancabile ed ingegnosa dell’uomo. Ecco un tipico esempio di “architettura in negativo”, l’uomo che sottrae del materiale e al contempo (come per l’avancorpo del 1700/1800) si interfaccia con la muratura. E’ evidente in questa struttura come le..
Michele Galante Il complesso monumentale della Mater Domini (e san Leonardo) giace sul cosiddetto Masso dell’Antica, un enorme costone di tufo circondato dalla gravina che l’avvolge da Nord-Ovest a Sud-est, e che prende il nome, evidentemente, dalla vecchia Via Antica, un taglio netto nel masso largo un paio di metri, una mulattiera che prima della costruzione della nuova strada per Laterza era l’unica via che consentiva il transito delle persone e degli animali per superare il masso, ma non dei carri o delle carrozze, le vetture, non era e non è carrozzabile. Per andare a Laterza e da lì continuare per Castellaneta o Taranto per i traini e le vetture esisteva un percorso più lungo e a rischio di brigantaggio. La vecchia carrozzabile infatti uscendo dal paese verso la contrada Cavese passava per il passo di Giacobbe, un brigante, che ha dato il nome al passo dove attendeva i viaggiatori per rapinarli. Il percorso alternato..
Pietro Di Canio Sono passati ventisei anni da quel 26 settembre 1994 data in cui l’associazione Legambiente, circolo Giano di Ginosa, formulava al Soprintendente ai Beni A.A.A.A.S. della Puglia Architetto Roberto Di Paola, una lettera in cui si richiedeva un sopralluogo alla chiesa rupestre di San Leonardo, denominata anche Santa Maria Materdomini. (Fig.1) Figura 1 Il giorno successivo veniva inviata a sua Eccellenza Reverendissima, Monsignor Martino Scarafile, Vescovo di Castellaneta una missiva nella quale si evidenziavano le precarie condizioni della chiesa e nel contempo si richiedeva l’autorizzazione all’esecuzione di lavori di restauro. Erano gli anni in cui il locale circolo di Legambiente attuava una serie di attività dedite alla conoscenza, alla tutela e salvaguardia del patrimonio architettonico, storico, archeologico, naturalistico e dell’habitat rupestre, facenti parte del progetto “La Gravina e il Centro..