Liliana Dell’Aquila
Accompagnatrice turistica
Il progetto di restauro della “Chiesa Rupestre Santa Maria Mater Domini” rappresenta un tassello importante nella ricostruzione dell’identità del territorio ginosino e permette di riconsegnare alla comunità e rendere fruibile un gioiello di architettura rupestre di rara bellezza, incastonato nel costone roccioso della Gravina di Ginosa. Tale opera di riqualificazione restituisce altresì una nuova centralità ad un quartiere, quello di San Leonardo, che ha pagato un altissimo prezzo alla modernità.
L’importante intervento urbanistico per costruire la nuova strada per Laterza a partire dal 1857 (di cui l’area porta ben evidenti i segni) ha difatti sventrato il quartiere, modificandolo profondamente e isolandolo. Ciononostante, per la sua posizione dominante sulla gravina e il resto del centro storico, esso rappresenta un affaccio privilegiato che merita di essere valorizzato.
A dare più lustro a questa iniziativa vi è la circostanza che l’attenzione e la responsabilità posta verso la valorizzazione della Chiesa Rupestre di San Leonardo da parte di un gruppo di imprenditori “illuminati” costituiti in associazione che, consci dell’inestimabile valore del patrimonio storico-architettonico ginosino e del suo inscindibile legame con lo sviluppo culturale ed economico del territorio, hanno candidato l’intervento di restauro della chiesa rupestre all’avviso pubblico del GAL “LUOGHI DEL MITO E DELLE GRAVINE” – “IL CIRCUITO DELLA BELLEZZA E DELL’INCLUSIONE” intervento 4.2 “I SITI RUPESTRI DELLE GRAVINE”, aggiudicandosi il finanziamento. Il progetto, per di più, rappresenta un esempio importante di gestione di un bene culturale che si realizza attraverso la sinergia tra le imprese del territorio, la Curia e l’amministrazione comunale, secondo un modello di sviluppo virtuoso fondato sulla cooperazione tra enti pubblici e privati accomunati dalla stessa visione.
Il restauro e la riapertura al pubblico del sito permetteranno di accrescere e rafforzare l’attrattività e le potenzialità del territorio dal punto di vista dell’offerta turistico-culturale.
In questa prospettiva sarà fondamentale avviare un’opera di ricongiungimento e connessione con il territorio circostante, in grado di includere la chiesa all’interno di un itinerario più ampio che valorizzi i luoghi di interesse del territorio – dai villaggi rupestri del Casale e della Rivolta, alle altre chiese rupestri e alla Cava di Pietre (quest’ultima oggetto di recente finanziamento) – rappresentando una rinnovata occasione per raccontare la storia unica della civiltà rupestre che reca in sé il fascino dell’Oriente, il mistero della fede come bisogno umano irrinunciabile e l’unicità del paesaggio delle Gravine.
Liliana Dell’Aquila
Accompagnatrice turistica