Dalle reti di interesse alle reti di comunità
Daniel Dal Corso
Direttore tecnico G.A.L. LUOGHI DEL MITO E DELLE GRAVINE SCARL
Il Gruppo di Azione Locale Luoghi del Mito e delle Gravine Scarl è nato nel 2003 ed ha operato nel corso di due cicli di programmazione comunitaria (2000-2006 e 2007-2013), sostenendo la realizzazione di una moltitudine di iniziative di successo a carattere strutturale (creazioni di posti letto, incentivi alle imprese di tradizione, recupero di siti per attività culturali/promozionali, sviluppo di itinerari turistici, ecc.) e di servizi al territorio.
In fase di predisposizione del nuovo Piano di Azione Locale (il progetto d’area che ha poi trovato, nel 2017, il sostegno finanziario della misura 19 del Programma di Sviluppo Rurale regionale per il periodo 2014/2020) ho percepito netta la sensazione che fosse giunto il momento per il GAL di procedere nella direzione della “chiusura del cerchio”.
Il nuovo progetto, cui abbiamo dato il titolo “VERSO IL PARCO RURALE DELLE GRAVINE – Dalle reti di interesse alle reti di comunità” ha proprio il compito di attivare una serie di misure per mettere a valore i risultati raggiunti, correggere i ritardi/criticità, creare nuovi servizi e, attraverso la realizzazione delle reti e col coinvolgimento della popolazione, accompagnare l’area verso l’acquisizione di una propria visibilità espressa in termini fisici (luogo) ed identitari: il Parco rurale delle Gravine, quale contesto economico, ambientale, sociale e culturale in cui gli elementi identitari della comunità locale (collettività) si esprimono attraverso la storia, i valori, le tradizioni e le specificità.
L’obiettivo globale della strategia di sviluppo locale che il GAL si è voluto dare è dunque il riconoscimento e la promozione del Parco rurale delle Gravine.
È del tutto evidente che il processo che il GAL intende mettere in atto con questa strategia non ha solo finalità di tipo produttivo/promozionale.
Esso, infatti, possiede una grande valenza sociale perché risponde al fabbisogno, fortemente espresso dalla popolazione locale al GAL nella fase di ascolto e di analisi che ha preceduto la redazione del progetto, di sentirsi parte del territorio e “riconoscersi” con esso. L’acquisizione della “dimensione locale” costituisce la condizione affinché la comunità possa esprimersi a livello “globale”. In tal modo il termine “riconoscimento” assume un significato fondamentale tanto per la popolazione, che riconosce e si riconosce nel Parco rurale delle Gravine quale spazio relazionale condiviso, quanto per il territorio che viene riconosciuto per il suo essere proposto come sistema rurale integrato caratterizzato da una propria identità.
Riguardo l’aspetto “relazionale” della strategia, sancito nel progetto con la frase “riconnettere le relazioni”, occorre dire che esso è strettamente legato alla convinzione che la crisi dell’economia e della società in atto è interpretata come una crisi sistemica che esige, per essere risolta, un profondo processo di innovazione sociale.
Ed è su questo specifico punto che, facendo proprio l’approccio LEADER, la strategia che il nostro GAl si è dato vuole intervenire ponendo al centro del suo agire il territorio e i suoi beni (materiali e immateriali) per la costruzione di una nuova economia basata su valori collettivi condivisi.
Alla globalizzazione che, specie nelle aree rurali più deboli, ha segnato nuovi e inattesi squilibri nei processi di generazione e distribuzione della ricchezza, è necessario e urgente contrapporre nuovi modelli di sostenibilità che, nella creazione di valore economico, sociale e ambientale, puntino anche a generare nuove forme di governance basate sulla fiducia tra persone, imprese e istituzioni.
Con questa visione, la costruzione del benessere, che contiene in sé una nuova idea di progresso e di sobrietà, passa anche dalla definizione di nuovi obiettivi sociali e dalla capacità di costruire relazioni tra le persone.
Il nostro GAL ha, infatti, scelto quale ambito tematico di interesse per la propria strategia di sviluppo locale quello delle Reti e comunità intelligenti.
Questa scelta, da un lato permette al GAL di rispondere concretamente e pienamente ai fabbisogni emersi nei focus group di discussione sulla base del contesto socioeconomico, ambientale e del patrimonio identitario di partenza, dall’altro gli consente di farlo con un approccio di tipo integrato e circolare. Questa impostazione, infatti, consente all’azione del GAL di non limitarsi ad interventi specifici di interesse settoriale, ma di influire direttamente nell’organizzazione della comunità locale con modalità di “sistema”, affinché i settori economici entrino in stretta relazione tra loro e con la popolazione del luogo per produrre ricadute concrete in campo economico e sociale. La possibilità di sviluppare/consolidare i legami tra portatori di interesse, popolazione locale e qualità territoriali (valori-risorsa materiali e immateriali) definisce, pertanto, la Strategia di Sviluppo Locale che il GAL Luoghi del Mito e delle Gravine vuole attuare al fine di:
‐ superare le criticità riscontrate;
‐ valorizzare in maniera unitaria l’area in un’ottica sostenibile;
‐ soddisfare i fabbisogni e le esigenze di cambiamento espresse dal territorio.
Al fine di attuare questa strategia di sviluppo locale, il GAL ha dunque predisposto un progetto d’area, il piano di azione locale appunto, che prevede una serie di azioni e di interventi in grado di attivare processi circolari virtuosi funzionali a riconnettere le relazioni tra attori dello sviluppo e popolazione locale per il riconoscimento e la promozione del Parco rurale delle Gravine.
In fase di diagnosi, l’analisi della struttura ecosistemica ambientale dell’areale del Parco ha rivelato che gli elementi territoriali più significativi con cui esso si identifica sono: l’altopiano carsico, un esteso sistema di canyon (Gravine) e la piana costiera. Sotto l’aspetto vegetazionale, inoltre, le singolari condizioni biogeografiche e climatiche hanno reso quest’ambito del tutto distinto e caratteristico dal resto della Regione.
Il GAL ha voluto entrare nel merito di queste peculiari caratteristiche (punti di forza) sostenendo interventi a cui è affidato il compito di innescare dinamiche di tipo culturale-conservativo, storico-architettonico, naturalistico-ambientale, patrimoniale-identitario e, ovviamente, ricreativo-turistico.
Per questo motivo è stata introdotta l’Azione 4 “IL CIRCUITO DELLA BELLEZZA E DELL’INCLUSIONE” nel progetto.
La sua finalità strategica è quella di consolidare l’immagine complessiva del Parco (all’interno e all’esterno del territorio) e di supportare e rafforzare il campo di azione della rete del turismo (che il GAL intende creare attraverso altro intervento del progetto) e delle start up ad esso dedicate (Azione 2 del progetto).
L’Azione 4 si articola in tre interventi ciascuno dei quali, oltre agli obiettivi generali appena indicati, concorre a sviluppare modalità di fruizione e gestione dei circuiti inedite per l’area del GAL.
In particolare, l’Intervento 4.2 I SITI RUPESTRI DELLE GRAVINE, nel cui ambito ha trovato sostegno il progetto dell’Associazione Bookinginosa per il restauro della chiesa rupestre Santa Maria Mater Domini di Ginosa, ha il compito di agire a favore del recupero di alcuni dei più importanti siti della civiltà rupestre delle Gravine che, al momento, versano in forte stato di degrado e abbandono. Oltre all’aspetto conservativo, le finalità dell’intervento prevedono anche l’inserimento di questi siti in un circuito di fruizione di tipo archeologico-culturale e paesaggistico-ambientale.
Il recupero/rigenerazione di questi beni di interesse collettivo, nelle intenzioni del GAL, oltre a costruire un ulteriore esempio di collaborazione tra istituzioni/privati nella gestione e cura del patrimonio identitario, deve permette di arricchire in maniera considerevole l’offerta turistico-culturale del Parco rurale delle Gravine.
Concludo affermando: “avevo visto bene”.
Nel laborioso percorso partecipativo che il GAL ha messo in atto per l’identificazione della Strategia di Sviluppo Locale e, più in generale, per la definizione del Piano di Azione Locale, era emersa in maniera netta una diffusa presenza sul territorio di riferimento di associazioni, che in quella fase aveva rappresentato la categoria di portatori di interessi dimostratasi più attiva ed interessata alle attività del GAL e sulla quale, confesso, avevo riposto buona parte delle mie speranze di poter conferire una certa qualità all’attuazione di questo nuovo progetto del GAL.
Gli esiti istruttori dei progetti pervenuti in seno a questi primi bandi emanati dal GAL per dare attuazione al proprio progetto, tendono già a darmi ragione.
Le associazioni del territorio hanno predisposto e candidato parecchi progetti, tutti contrassegnati da un ottimo livello qualitativo, come, appunto, quello attraverso cui l’associazione Bookinginosa intende provvedere al restauro della chiesa rupestre Santa Maria Mater Domini di Ginosa.
Non posso, da ultimo, non rivolgere un sincero ringraziamento al dott. Giovanni Muia per averci fatto comprendere che era il momento di avere il coraggio di ideare un progetto territoriale che al proprio interno avesse finalmente gli strumenti necessari ad innescare quel processo di cambiamento e di sviluppo lungamente auspicato ma mai realmente conseguito.
Daniel Dal Corso
Direttore tecnico G.A.L. LUOGHI DEL MITO E DELLE GRAVINE SCARL